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FERMIAMO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE!

mercoledì 18th, Ottobre 2023 / 14:00 Written by

CHIEDIAMO L’IMMEDIATA CESSAZIONE DEI BOMBARDAMENTI SU GAZA E L’INTERVENTO DELLE NAZIONI UNITE PER FERMARE IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE. OLTRE 6546 VITTIME CIVILI E 17439 FERITI TRA CUI OLTRE 2360 BAMBINI! (ANSA 24/10/2023).

CHIEDIAMO UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA INTERNAZIONALE INDIPENDENTE DAI GOVERNI E DALLE OPPOSTE FAZIONI PER ACCERTARE LE RESPONSABILITÀ DEGLI INDISCRIMINATI ATTACCHI SULLA STRISCIA DI GAZA E, IN PARTICOLARE ALL’OSPEDALE DI GAZA.

Quanto sangue di donne e innocenti il governo criminale di Benyamin Netanyau intende ancora spargere per appagare la propria sete di vendetta? 

Lo stesso presidente Joe Biden ha detto che non sarà con un massacro indiscriminato di civili a Gaza, che il popolo israeliano avrà giustizia. «Ciò che distingue noi», ha detto, «che viviamo in sistemi democratici, dai terroristi è il rispetto della legge, in questo caso del diritto internazionale». «La maggior parte della popolazione, a cominciare dai bambini, dai ragazzi che abitano nella Striscia, non va confusa con Hamas». «Noi non possiamo essere come i terroristi». Ma queste parole sono cadute nel vuoto, come quelle del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che aprendo la recente riunione del Consiglio di sicurezza sulla crisi in Medio Oriente ha parlato di “chiare violazioni del diritto umanitario”, chiedendo un cessate il fuoco “immediato” per alleviare la “sofferenza epica” della popolazione di Gaza. Aggiungendo che “gli attacchi di Hamas contro Israele “non sono avvenuti dal nulla”, “il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”, anche se “le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas“.

Quella dell’Ospedale di Gaza con oltre 600 vittime per lo più donne e bambini è stata una strage preannunciata, che non può restare impunita come le altre che l’hanno preceduta e seguite in una terrificante ed insensata esclation senza fine che continuerà a provocare morte, odio e vendette a catena in una spirale infinita. Possibile che i fautori dell’invasione di Gaza non lo capiscano? 

Prima che sia troppo tardi! Esponiamo una bandiera palestinese o arcobaleno alle finestre per chiedere l’immediata cessazione dei bombardamenti indiscriminati e delle rappresaglie in danno di civili, donne e bambini. Con l’imminente operazione via terra Israele si propone di radere al suolo la striscia di Gaza in 24-48 ore. Purtroppo, sono le esatte parole del premier neo-nazifascista Benjamin Netanyahu, con il quale ha preannunciato l’olacausto dell’inerme popolo palestinese

UNA STRAGE PREANNUNCIATA. Tale è stato l’attacco con missili all’Ospedale di Gaza che ha provocato oltre 600 vittime in prevalenza donne e bambini.

L’ONU aveva esortato Israele a revocare l’ordine di evacuazione dell’Ospedale. OLTRE 600 VITTIME. L’ULTIMATUM DI ISRAELE: “Solo 2 ore per evacuare l’Ospedale di Gaza”.

Ma la minaccia di Netanyahu non si è fatta attendere.

Lo aveva preannunciato giorni prima della “Strage di Stato” un portavoce delle forze di difesa israeliane allertando che erano in corso attacchi aerei estesi contro diversi obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza.

Lo riferiva Il Riformista, pubblicando la ferma denuncia di Medici senza Frontiere, dando notizia che: “Israele ha concesso all’ospedale Al Awda”, nella Striscia di Gaza, “solo due ore per evacuare. Il nostro personale sta ancora curando i pazienti. Condanniamo inequivocabilmente questa azione, il continuo spargimento di sangue indiscriminato e gli attacchi all’assistenza sanitaria a Gaza. Stiamo cercando di proteggere il nostro personale e i nostri pazienti”. (Messaggio di Medici senza Frontiere su X).

https://www.ilriformista.it/medio-oriente-ultimatum-di-israele-solo-2-ore-per-evacuare-lospedale-di-gaza-telefonata-tra-guterres-e-netanyahu-387812/

Ma, oggi, il governo nazi-fascista e ultrareazionario di Netanyahu, appoggiato dal governo militarista USA di Joe Biden, ci vuole far credere di essere estraneo ad uno dei più gravi attentati terroristici contro civili e ospedali, in cui hanno perso la vita oltre 600 persone in prevalenza donne e bambini.

Chiediamo una Commissione d’Inchiesta internazionale per accertare le responsabilità di questa spietata strage che non farà altro che acutizzare l’odio e il livello dello scontro in atto da oltre 70 anni e di portare i responsabili (chiunque siano) avanti alla Corte penale internazionale, trattandosi di un crimine di guerra e contro l’umanità di particolare gravità ed efferatezza (i cd. “crimina iuris gentium”), che merita di venire sanzionato in maniera esemplare, anche per porre fine all’interminabile conflitto arabo-israeliano.

Si ricorda che la Corte ha una competenza complementare a quella dei singoli Stati, dunque può intervenire se e solo se gli Stati non possono (o non vogliono) agire per punire crimini internazionali.

Attaccato con missili l'Ospedale di Gaza

SE RITIENI SIA UNA CAUSA GIUSTA SOSTIENELA FIRMANDO LA PETIZIONE https://www.change.org/p/fermiamo-il-genocidio-del-popolo-palestinese

Non ci sono mai state guerre giuste e il rispetto della vita umana è alla base della civiltà giuridica e della pacifica coesistenza di popoli e nazioni.

Non si può assistere in silenzio al genocidio del popolo palestinese!

Diciamo fermamente NO! – senza se e senza ma – a qualsiasi tipo di violenza e terrorismo di Stato da qualunque parte provenga.

Le atrocità in atto nella striscia di Gaza, dove ci sono oltre 600.000 profughi in fuga (un palestinese su quattro), sono crimini di guerra ingiustificabili e sproporzionati (fonte: UNRWA). Peggiori e più crudeli degli assedi in epoca medievale o, come quelli di Gerusalemme nel 587 a.C. e di San Pietroburgo, sottoposta dai nazisti, durante la secondo guerra mondiale, ad uno degli assedi più crudeli della storia, che durò 900 giorni e in cui perirono oltre un milione di civili. Oggi la storia si ripete.

La situazione attuale è speculare a quella post 11 settembre 2011, quando gli USA, dopo l’attentato alle Torri Gemelle, con il pretesto della lotta al terrorismo, iniziarono una serie di guerre sanguinose (Afghanistan, Iraq, Libia, Siria), in violazione delle norme internazionali sul rispetto dei diritti umani, con l’obbiettivo di assicurarsi il controllo dei giacimenti petroliferi e delle materie prime della zona. Tesi sostenuta tra i tanti da Alan Greenspan ex direttore della Federal Reserve (la Banca centrale americana) e Michael Moore, uno dei più famosi registi statunitensi, autore di Fahrenheit 9/11,https://it.chili.com/content/fahrenheit-9-11-2004/e88a630b-3115-4ac8-8a8e-1ec58a3b028e un illuminante docufilm del 2004 che smentisce la versione ufficiale e dimostra il coinvolgimento di CIA, FBI e Mossad nella pianificazione dell’attentato, per far nascere nell’opinione pubblica un clima che giustificasse una guerra successiva, fatta per tutt’altre ragioni e non certo per la lotta al terrorismo, in nome di un inesistente “scontro tra civiltà”.

Molti ricordano che Saddam fu addirittura accusato con prove riconosciute false di sviluppare armi di distruzione di massa, definendo l’Iraq come “asse del male”. Mutatis muntandis è quanto poi accaduto in Libia con Gheddafi e oggi con la popolazione di Gaza, indistintamente scambiata con Hamas.

Come dire che è lecito bombardare la Sicilia perché lì si nasconde la mafia…

La striscia di Gaza, invero, è una fascia costiera altamente strategica – con i suoi 48 km di sbocco sul Mediterraneo, cuscinetto tra Egitto e Israele – zona da sempre appetibile per il predominio politico ed economico del territorio, da parte di Israele, che da oltre 70 anni mira ad impossessarsene, spingendo i suoi coloni ad occupare aree sempre più vaste, erodendo territorio palestinese.

In Cisgiordania, sebbene l’intero territorio appartiene alla sovranità palestinese, dal 1967, Israele ne controlla i confini, mediante una forza di occupazione militare, imponendo l’uso della moneta israeliana e l’insediamento di coloni ebrei, violando la Convenzione di Ginevra del 1949, firmata anche da Israele, che proibisce ad uno stato occupante di trasferire civili nei territori occupati, come sancito anche dall’ONU, che considera le colonie una violazione del diritto internazionale.

Nel recente rapporto ‘Intrappolati’, a cura di “Save the Children”, pubblicato il 15/06/2022, viene denunciata una situazione drammatica e forse unica al mondo, dove ben 4 bambini su 5 a Gaza soffrono di depressione e la metà di loro ha pensato al suicidio. Noi crediamo che tutti i bambini del mondo, indipendentemente dal Paese dove sono nati e dove vivono, dalla religione, dal colore della pelle e dagli errori dei loro governi, abbiamo il pieno diritto di diventare felici e di non morire di terrore o di fame, vedendo distruggere le loro case e le vite dei loro cari, perché non ci sono bombe buone o giuste e l’unico vero grande male è la guerra e qualsiasi forma di terrorismo.

Esponiamo tutti una bandiera palestinese o arcobaleno alle finestre per chiedere l’immediata cessazione dei bombardamenti indiscriminati e delle rappresaglie in danno di civili, anziani, infermi, donne, bambini, che stanno venendo spinti con il terrore e la violenza ad abbandonare le loro case e la loro terra d’origine. Con l’imminente operazione di pulizia etnica, via terra, l’attuale governo di Israele si propone, come affermato da Netanyahu, di radere al suolo la striscia di Gaza in 24-48 ore e stabilire il definitivo predominio sull’intera area.

Il vero problema non è quindi quello di creare “corridori umanitari” per facilitare l’evacuazione di civili, che risparmierebbe il lavoro sporco all’esercito israeliano, bensì quello di garantire la Pace e la sicurezza nei territori della Cisgiordania, ovvero il riconoscimento dello Stato di Palestina, come sancito da innumerevoli risoluzioni ONU, rimaste inottemperate, lasciando come unico decisore lo Stato d’Israele che con l’ex presidente Rabin (per questo assassinato nel novembre 1995, dopo gli accordi di Oslo e l’avvio del processo di pace in Medio Oriente), aveva dichiarato l’intendimento di rinunciare a quel 22% di territori occupati, appartenenti alla Palestina, che ancora oggi mancano al proprio Stato.

Il nostro obiettivo è fermare la recrudescenza della violenza e del terrorismo, promuovere la pace ed esigere il rispetto dei diritti umani fondamentali. Ogni firma conta; ogni voce può fare la differenza. Alziamo insieme le nostre voci. Firma subito questa petizione per fermare il genocidio del popolo palestinese!

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