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L’AMNISTIA EUROPEA NON E’ UTOPIA

martedì 20th, Febbraio 2018 / 11:45 Written by

amnistiaLe condizioni di grave degrado e sovraffollamento delle carceri dei maggiori Paesi  europei, dal Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, ex Iugoslavia, fino a quelli Balcanici e alla Turchia, dove si trovano reclusi decine di migliaia di oppositori del regime, sono sotto gli occhi dell’opinione pubblica internazionale, e, fatte oggetto di continue denunce da parte delle Associazioni per il rispetto dei diritti umani.

Partiti e governi sono disinteressati alla situazione delle carceri. I diritti  umani non sono una priorità. Nonostante i ripetuti ammonimenti della Corte di Strasburgo e le denunce di Amnesty International al Parlamento Europeo, risalenti al 2010, le prigioni di gran parte dei Paesi Europei continuano a versare in condizioni allarmanti, tali da ritenere che l’espiazione disumanizzante della pena, sia solo uno strumento ritorsivo e mera repressione sociale, da parte dello Stato, assimilabile alla tortura psicofisica, senza alcuna funzione rieducativa, nei confronti di larghe fasce della popolazione più disagiata, che sopravvive spesso in condizioni di estrema povertà e di emarginazione.

In Italia, come in altri Paesi europei, nessuno dei rimedi preventivi e compensativi dettati dalla Corte Edu di Strasburgo,  è stato in grado di porre fine e riparazione effettiva alle violazioni seriali degli artt. 3 e 5 della Convenzione Europea. I decreti attuattivi e la riforma dell’Ordinamento Penitenziario risultano del tutto inidonei ad eliminare le cause strutturali all’origine del sovraffollamento e della disumanità della carcerazione, le cui logiche punitive risalgono a concezioni di stampo mediovalistico dove la pena sotto forma di “supplizio pubblico”  per lesa maestà delle leggi del sovrano, rappresentava uno spettacolare monito  intimidatorio alla massa dei governati da sottomettere. Questa esemplare forma di supplizio lento e crudele si è spostata oggi dalla pubblicità delle piazze e dall’ira delle folle, dietro e dentro le tetre mura degli istituti penitenziari, dove gli internati patiscono un “supplizio privato”, consumato nel silenzio e nella generale indifferenza dei più che ignorano come milioni di esseri umani perdono ogni speranza  e diritto, muorendo spesso senza ricevere le più elementari cure  e assistenza umanitaria. Di sovente, anziani e malati di otre 80 anni, lasciati morire in carcere, sebbene detenuti per reati lievi e risalenti nel tempo, ( a volte oltre 20 anni prima) che si vedono irragionevolmente negare qualsiasi misura alternativa, senza  che sussista alcuna giustificata motivazione o pericolosità sociale. L’unica priorità che sembra ispirare i maggiori tribunali di sorveglianza italiani, come Milano  e Roma, è l’idea di punire sempre e comunque. Idea dietro la quale si nasconde la funzione del carcere come strumento di controllo sociale di mera propaganda per nascondere l’assoluta assenza di legalità, calpestandola, e  supremazia dello stato di diritto. Un imperativo che prevale sul principio di umanità della pena, mortificando il senso stesso dell’intero sistema giudiziario e dell’Ordinamento. Lo stresso ex PM di mani pulite Gherardo Colombo ha affermato che la pena, così concepita è solo vendetta da parte dello stato e che solo il 10% dei detenuti è socialmente pericolosa, mentre la restante parte potrebbe essere destinataria di misure alternative

In  un simile contesto, solo la Commissione Europea da Bruxelles potrà lanciare un “ultimatum” ai Paesi membri che violano sistematicamente i diritti umani nelle carceri, sollecitando una immediata generale amnistia per tutti i reati  che non rappresentino pericolosità sociale. Monito, di recente, avvenuto contro l’eccessivo inquinamento dell’aria.

Auspichiamo, quindi, che gli organi europei preposti, vorranno imporre ai Paesi membri di presentare con la massima urgenza piani con misure adeguate per far fronte all’emergenza carcere  e all’uso indiscriminato della detenzione in carcere, anche nei confronti di tossicodipendenti, extracomunitari, anziani e malati, profughi e rifugiati politici, che. spesso l’unico torto è quello di fuggire con documenti o timbri falsi dalla guerra e dalla distruzione. In difetto i Paesi inadempienti, irrispettosi dei richiami comunitari, dovranno venire deferiti alla Corte Europe di Giustizia del Lussemburgo  per la comminazione di ingenti sanzioni.

A cura dello staff di Avvocati Senza Frontiere

Milano, 9 Febbraio 2018

ONLUS MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA ROBIN HOOD

http://perlagiustizia.org/robinhood/sostienici.php

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