#PerNonDimenticarChiÈStato?

CONTINUA IL GENOCIDIO A GAZA. OLTRE LE PAROLE: UNA BANDIERA A FINESTRE E BALCONI PER FERMARE LA GUERRA!

Mettiamo tutti una bandiera palestinese su finestre e balconi per fare sentire la Voce della Società civile ai potenti della terra! Con un piccolo gesto collettivo possiamo spezzare l’omertà e la complicità dei governi e non renderci a nostra volta responsabili silenti dello sterminio di un intero popolo indifeso, come accadde ai tempi della Germania nazista che oggi è uno dei principali paesi che protegge Israele!

17 maggio 2025: 19.000 sfollati in un solo giorno. Lo riferisce da Ginevra l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. “Molti con nient’altro che i vestiti che hanno addosso”, è sottolineato in un post su X.

#Gaza 250 palestinesi uccisi in 36 ore. Per lo più donne e bambini. Dal 2 marzo non entra un sacco di farina, un farmaco, niente di niente. 57 bambini morti di fame (fonte OMS)

16 maggio 2025. L’ONU: “L’escalation a Gaza equivale a pulizia etnica”. “Raid israeliani su Striscia: 100 morti. Human Rights Watch: blocco aiuti da parte di Israele è “strumento di sterminio”.

A Gaza si muore di fame“, afferma ipocritamente lo stesso Trump. Metsola, Presidente maltese del Parlamento europeo: “lavorare per la pace”. Macron: “Europa denunci situazione a Gaza, ne ho parlato col Papa”. Tutte dichiarazioni ad usum delphini intrise di miserabile viltà ed ipocrisia da parte dei principali alleati del criminale di guerra Netanyahu e del governo sionista che sta autodistruggendo Israele.

5 marzo 2025 Secondo l’ONU: quasi 1,9 milioni dei 2,4 milioni di abitanti di Gaza sono sfollati, di cui quasi un milione sono bambini (1 milione solo nella prima settimana dall’inizio dei bombardamenti).

Esporre una bandiera a finestre e balconi in ogni parte del mondo civile da parte di tutti coloro i quali credono nei valori della pace e del dialogo per risolvere i conflitti, a partire dalle proprie abitazioni, uffici pubblici e privati, può rappresentare un mezzo efficace per allargare a macchia d’olio nella Società civile, in ogni angolo della terra, e nell’opinione pubblica internazionale, il comune sentire delle genti presso i propri governanti, cioè il dissenso di chi, come noi, ripudia la guerra e crede nella supremazia del diritto, ovvero nel rispetto universale della dignità umana: la grande ed unica strada che porta alla pace.

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