Il mainstream in Italia, come nel resto d’Europa, parla solo delle poche decine di prigionieri rimasti nelle mani di Hamas, dopo la rottura unilaterale delle trattative da parte di Netanyahu, con l’avallo di Trump, come se fosse l’unico problema, quando da decenni Israele incarcera e tortura senza processo migliaia di palestinesi (anche bambini) e ogni giorno da oltre 18 mesi vengono versati fiumi di sangue, scaricando terribili carichi di morte sui campi profughi e la popolazione inerme. Un preordinato vile genocidio che si consuma nel silenzio dei cd. “Paesi civili” e delle “democrazie occidentali” . Un conto che presto la storia presenterà all’intera umanità complice di non avere avuto il coraggio di ribellarsi ai propri governanti scendendo nelle piazze con le bandiere della Pace …https://www.facebook.com/share/v/1BwEJX8pip/
Il 12 aprile 2025, a Milano, si è tenuta una manifestazione nazionale pro-Palestina che ha richiamato l’attenzione sulla liberazione dei prigionieri politici palestinesi. L’evento, organizzato dal sindacato CUB e da altre realtà sindacali e sociali, ha visto la partecipazione di migliaia di persone che hanno percorso le strade della città per esprimere solidarietà al popolo palestinese e chiedere la fine delle politiche di guerra e sfruttamento.
Tra le richieste principali della manifestazione, c’è stata una forte richiesta di libertà per Anan, Ali e Mansour, prigionieri politici palestinesi, nonché per tutti gli altri detenuti nelle carceri israeliane e in Europa. Gli organizzatori hanno denunciato la repressione e il clima autoritario che cerca di criminalizzare il dissenso e colpire chi lotta per la giustizia e la libertà. Hanno inoltre sottolineato che il genocidio del popolo palestinese e l’attacco ai diritti dei lavoratori in Italia sono due facce della stessa medaglia, rappresentando un sistema economico che affama i popoli e saccheggia il pianeta per finanziare guerre e armamenti.
La manifestazione ha avuto un forte impatto, con la partecipazione di numerose associazioni, centri sociali, movimenti e partiti, che hanno ribadito la necessità di una lotta comune contro lo sfruttamento, la guerra e per un mondo di giustizia e libertà. Tra i partecipanti, si sono registrate anche alcune iniziative di protesta contro la presenza di simboli israeliani in città, come la bandiera israeliana issata sul Pirellone, che ha suscitato forti reazioni tra i manifestanti. La manifestazione ha ribadito la necessità di una solidarietà internazionale attiva e di una lotta continua per i diritti dei palestinesi.
Questo che riportiamo è il testo del comunicato stampa dei Comitati di base e degli enti promotori della Manifestazione nazionale.
Corteo nazionale pro Palestina-12 aprile-Milano
Marzo 19, 2025 Internazionale
NO ALLA DEPORTAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE! NO AL GENOCIDIO!
PER UN CESSATEr IL FUOCO IMMEDIATO E DURATURO!
PER LA RICOSTRUZIONE DI GAZA E L’INVIO DI AIUTI UMANITARI!
CONTRO IL GOVERNO ITALIANO E LE SUE POLITICHE DI SOSTEGNO A ISRAELE, FERMIAMO LA CORSA AL RIARMO E ALLE POLITICHE SICURITARIE!
A FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE E DELLA SUA RESISTENZA.
Il genocidio del popolo Palestinese e l’attacco ai diritti dei lavoratori in Italia sono due facce della stessa medaglia: un sistema economico che affama i popoli e saccheggia il pianeta per finanziare guerre e armamenti. Mentre il governo italiano taglia salari, sanità e istruzione, investe invece miliardi nell’industria bellica e alimenta il genocidio in Palestina. La lotta del popolo Palestinese è la lotta di tutte e tutti noi contro lo sfruttamento, contro la guerra, per un mondo di giustizia e libertà.
Le associazioni palestinesi, le realtà sindacali di base, i centri sociali, le realtà dell’associazionismo, movimenti, i partiti e le migliaia di donne, uomini, ragazze e ragazzi solidali che hanno attraversato le strade di Milano per oltre 70 sabati consecutivi senza mai fermarsi, lanciano un appello per una grande mobilitazione nazionale. Invitiamo lavoratrici e lavoratori, precarie e precari, migranti, studentesse e studenti e tutte le persone solidali a partecipare numerose. La partecipazione di tutte e tutti è essenziale per dimostrare la più ampia solidarietà al popolo palestinese e opporci alle politiche di guerra e oppressione.
CORTEO NAZIONALE A MILANO 12 aprile 2025 – Piazza Duca D’Aosta ore 14:30 -PERCHÉ SCENDIAMO IN PIAZZA:
● NO ALLA DEPORTAZIONE E AL GENOCIDIO: Esprimiamo la nostra ferma opposizione alle politiche che minacciano l’esistenza e la sicurezza del popolo palestinese.
● CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO E DURATURO: Chiediamo la fine immediata delle ostilità e la protezione dei civili.
● AIUTI UMANITARI E RICOSTRUZIONE DI GAZA: Sosteniamo l’accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari e la ricostruzione delle infrastrutture distrutte.
● DIRITTO AL RITORNO DEI PROFUGHI: Ribadiamo il diritto inalienabile dei profughi palestinesi a tornare alle loro terre d’origine.
● CONTRO IL SOSTEGNO DEL GOVERNO ITALIANO A ISRAELE E ALLE
POLITICHE BELLICISTE:
Ci opponiamo alle scelte del governo italiano che supportano attivamente le azioni militari israeliane e alimentano la militarizzazione.
● FERMIAMO LA CORSA AL RIARMO:
Mentre l’Europa si prepara, con il piano “Rearm Europe”, a investire miliardi nell’industria bellica, il governo italiano taglia fondi alla sanità, alla scuola e al welfare, riducendo il potere d’acquisto dei salari. Rifiutiamo questa logica di guerra che ci impoverisce per arricchire le industrie delle armi e alimentare conflitti globali.
CONTRO LA REPRESSIONE E IL DDL “SICUREZZA”: Denunciamo il clima repressivo che vuole criminalizzare il dissenso e colpire chi lotta per la giustizia e la libertà. L’ex DDL 1660 è un attacco diretto alle mobilitazioni sociali, ai movimenti sindacali e alle manifestazioni di solidarietà con la Palestina e rappresenta un ulteriore segnale di involuzione in senso autoritario della società. Difendiamo il diritto a protestare e a esprimere la nostra opposizione alle politiche di guerra e sfruttamento.
● LIBERTA’ PER ANAN, ALI E MANSOUR: Chiediamo l’immediata liberazione di Anan, Ali e Mansour, così come di tutti i prigionieri politici palestinesi detenuti nelle carceri sioniste e in Europa. L’Italia non solo finanzia il genocidio in Palestina, ma perseguita anche i palestinesi sul proprio territorio, criminalizzandoli per la loro resistenza all’occupazione coloniale.
● Pretendiamo la fine della repressione e della criminalizzazione nei confronti dei palestinesi e delle organizzazioni umanitarie che operano in Italia per sostenere il popolo palestinese. La libertà di espressione, di movimento e di solidarietà sono diritti fondamentali che devono essere garantiti a tutti.
● È urgente che l’Italia, così come la comunità internazionale, smetta di sostenere l’occupazione israeliana e inizi a promuovere una politica di pace, giustizia e diritti umani per il popolo palestinese
palestina